Dal 6 dicembre l’obbligo del Green Pass viene esteso anche al trasporto pubblico: l’obbligo scatta dai 12 anni.
Dal 6 dicembre, data di entrata in vigore del decreto Super Green Pass, la certificazione verde sarà obbligatoria anche per salire su tram, bus e metro e l’obbligo parte dai 12 anni di età. Una decisione che ha scatenato diverse polemiche, anche perché il Green Pass non è richiesto per entrare a scuola. Inoltre per la famiglia di un ragazzo che va a scuola con i mezzi pubblici i tamponi rischiano di diventare una spesa difficile da sostenere.
Cosa prevede il decreto Super Green Pass
Partiamo dalle basi. Dal 6 dicembre entra in vigore il decreto Super Green Pass che estende il Green Pass obbligatorio anche ai mezzi pubblici. Tradotto, dal 6 dicembre per prendere bus, tram e metropolitane si dovrà essere in possesso della certificazione verde. Del Green Pass base, per la precisione. Si tratta della certificazione rilasciata ai vaccinati, ai guariti e ai soggetti non vaccinati e non guariti che fanno il tampone. Il Super Green Pass invece viene rilasciato solo a guariti e vaccinati.
Bus e metropolitane, Green Pass (base) obbligatorio dai 12 anni
Secondo quanto anticipato da il Corriere della Sera, il Green Pass sui mezzi pubblici è obbligatorio per le persone dai dodici anni poi, quindi anche per i ragazzi. Questa è la decisione assunta al termine di un vertice tra gli addetti del Viminale e del Ministero dei Trasporti. Per la conferma definitiva si attende la pubblicazione delle Faq (risposte alle domande frequenti) sul sito del governo.
Sono esentati dall’obbligo i soggetti che non possono vaccinarsi per motivi di salute e i bambini di età inferiore ai 12 anni.
Le polemiche
La decisione ha scatenato le polemiche. E non poche. Per molti si tratta di una decisione incoerente. I ragazzi infatti non sono tenuti a presentare il Green Pass per entrare a scuola, quindi obbligarli ad averlo per prendere autobus e metropolitane sembra una forzatura inutile. Non solo. La decisione costringe le famiglie a far fronte a costi rilevanti. Secondo le stime, per far fronte al costo dei tamponi, i non vaccinati spenderebbero circa novanta euro al mese.